Metal detector
Serie M - Metal detector
Il metal detector indipendente
Rilevamento metalli
I rilevatori di metalli, altresì detti metal detector, vengono utilizzati in quei processi produttivi dove le normative impongono un severissimo controllo di qualità ai fini della sicurezza del consumatore, quindi sono utilizzati soprattutto nel settore alimentare. La loro funzione è quella di rilevare eventuali particelle contaminanti in metallo ferroso, non ferroso (come l’alluminio) e acciaio inox.
Tale processo viene svolto nel pieno rispetto dei più stringenti standard per la sicurezza alimentare, come quelli delle normative HACCP, IFS and BRC.
I Metal Detector di Nemesis possono essere:
Nel caso delle macchine indipendenti, il nastro trasportatore in uscita dal metal detector prevede solo un espulsore per scartare i prodotti non conformi.
Mentre nel secondo caso, il metal detector viene installato sul nastro di ingresso e vengono previsti due espulsori: uno per i prodotti contaminati da metallo e un altro per i prodotti non conformi nel peso.
Il sistema di raccolta dovrà essere separato perché per obbligo di legge non è possibile mescolare il prodotto contaminato con quello non conforme: il primo infatti deve essere chiuso a chiave e opportunamente smaltito da un operatore designato, il secondo potrà invece essere ripreso e reinserito sulla linea di produzione.
Come viene costruito un Metal Detector?
Nella costruzione di un metal detector va posta grande attenzione ai materiali utilizzati, il nastro ad esempio non deve avere metalli all’interno che possono alterarne la rilevazione.
Come funziona un Metal Detector?
Prima di mettere in funzione un metal detector, occorre fargli conoscere il prodotto da esaminare, si procederà pertanto ad una procedura chiamata Autoapprendimento. La procedura consta nel fargli riconoscere un prodotto considerato senza contaminanti, passandolo attraverso la macchina due o tre volte.
Per differenza, quando gli verrà sottoposto un prodotto contaminato, la macchina sarà in grado di riconoscerla immediatamente.
Cosa rileva il Metal Detector?
Come abbiamo detto all’inizio, è in grado di rilevare solo metalli quali: i ferrosi, i non ferrosi e gli acciai. Non rileva vetro, ossa etc in quanto, per queste sostanze, servono i raggi X.
La sensibilità della macchina è quindi la sua performance dipendono dalle dimensioni e dalla composizione del prodotto da analizzare.
Più grande o pesante sarà il prodotto e più difficile sarà per il campo magnetico del metal detector analizzarlo bene.
La lettura diventa ancora più difficile se il prodotto si compone di materiale complesso, ovvero formato da sostanze diverse: più grande sarà la particella minima di contaminante che il metal detector riesce a trovare, minore sarà la sua sensibilità e di conseguenza la performance della macchina.
La sensibilità di una macchina si misura infatti attraverso la più piccola particella che è in grado di trovare per ogni tipo di contaminante, misurata dimensionalmente in mm di diametro. Date le tre famiglie di contaminanti, le misure tendono ad essere più grandi sull’inox che sui ferrosi e non ferrosi.
La sensibilità non può essere considerata come un dato assoluto della macchina, perché varia a seconda del prodotto che viene testato. La rilevazione diventa più difficile se presenta imballi alluminati che contengono già metallo nella confezione, oppure se il prodotto è umido (è più facile in un prodotto asciutto come pane, gallette di riso) o acido (pomodori o yoghurt) o se la sua composizione è complessa (insalata di mare) rispetto a prodotti più omogenei e più semplici (un salmone). E’ più difficile anche se il prodotto contiene già del ferro come nel caso di carne rossa o formaggio.
Per questo motivo nei metal detector viene dichiarata solamente una sensibilità a nastro vuoto.
E come si ottiene questo dato?
In un prodotto tester viene inserito un tester grande di contaminante e ci si accerta che la macchina lo rilevi. Poi si ripete l’operazione abbassando ripetutamente il peso del tester di contaminante e verificando di volta in volta che la macchina continui a leggerlo. Quando non lo leggerà più, significa che la macchina è arrivata al minimo, ovvero al peso più piccolo di contaminante che è in grado di rilevare.
Ogni metal detector è impostata su una frequenza, a seconda dell’utilizzo che se ne dovrà fare.
Durante il test di Autoapprendimento, la macchina prova tutte le frequenze possibili fintanto che non trova la migliore per quel prodotto. E’ un’ottima soluzione per lavorare con i prodotti complessi e di volta in volta diversi.
L’altro criterio importante da valutare nella scelta del modello è l’apertura della bocca del metal detector, inteso come larghezza e altezza.
La scelta migliore che massimizza le prestazioni del metal detector è quella che permette di avere in uno dei due sensi le pareti della bocca il più vicino possibile al prodotto. In questo modo il campo magnetico è ridotto e più concentrato sul prodotto, quindi la macchina riesce ad essere più sensibile.
In altezza è utile ricordare che il nastro trasportatore che viene inserito nel metal detector solitamente misura 30- 35 mm in altezza, al quale va aggiunto l’altezza del prodotto con un po’ di tolleranza considerando la sua variabilità dimensionale.
Quando è necessario integrare un metal detector su una selezionatrice ponderale, occorre scegliere il modello giusto in base all’applicazione della macchina. Se l’applicazione è semplice, sarà sufficiente una versione base. Per applicazioni più complesse, sarà necessario utilizzare una versione multispettro, in grado di adeguarsi di volta in volta al prodotto da analizzare.
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